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dai GIORNALI di OGGIAPPELLO DEL PAPA: SOBRIETA' e SOLIDARIETA'
2008-12-31 |
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CORRIERE della SERA
per l'articolo completo vai al sito http://www.corriere.it2009-01-01 L'INVITO AI GOVERNANTI e ai cittadini: "non scoraggiatevi di fronte alle difficoltà" Papa: "Di fronte alla crisi non bastano i rattoppi, va letta in profondità" Il Pontefice: "Mettere i poveri al primo posto nel nome di una solidarietà globale" ROMA - Di fronte alla crisi economica internazionale, non bastano "i rattoppi", essa va letta "in profondità": è quanto ha raccomandato Papa Benedetto XVI , durante il primo Angelus del nuovo anno in piazza San Pietro. Il Papa ha poi esortato a "mettere i poveri al primo posto" di fronte alla crisi economica nel nome di una "solidarietà globale". L'OMELIA - Papa Ratzinger ha offerto ai responsabili delle Nazioni e degli Organismi internazionali "il contributo della Chiesa cattolica per la promozione di un ordine mondiale degno dell'uomo". All'inizio di un nuovo anno, ha ricordato Benedetto XVI prima dell'Angelus, "il mio primo obiettivo è proprio quello di invitare tutti, governanti e semplici cittadini, a non scoraggiarsi di fronte alle difficoltà e ai fallimenti, ma di rinnovare il loro impegno". Papa Benedetto XVI (Liverani) Papa Benedetto XVI (Liverani) "La seconda parte del 2008 - ha spiegato il Pontefice - ha fatto emergere una crisi economica di vaste proporzioni. Tale crisi va letta in profondità, come un sintomo grave che richiede di intervenire sulle cause. Non basta - come direbbe Gesù - porre rattoppi nuovi su un vestito vecchio. Mettere i poveri al primo posto significa passare decisamente a quella solidarietà globale che già Giovanni Paolo II aveva indicato come necessaria, concertando le potenzialità del mercato con quelle della società civile. Papa Benedetto XVI, che nel Te Deum di mercoledì sera aveva parlato delle nubi che offuscano il 2009, era tornato, già nella solenne messa cantata celebrata nella Basilica vaticana, a lanciare una fortissima esortazione alla comunità internazionale perchè‚ sia affrontata con "solidarietà e sobrietà" la crisi economica mondiale e combattuta "una povertà che genera sempre più ingiustizia, diseguaglianza e minacce per la pace". 01 gennaio 2009
2008-12-31 Il Papa: "Ombre sul 2009, occorre sobrietà e solidarietà di tutti" "La società - ha detto Ratzinger - ha bisogno di cittadini che non si preoccupino solo dei loro interessi" Benedetto XVI (Lapresse) Benedetto XVI (Lapresse) CITTÀ DEL VATICANO - Le "non poche ombre che vanno delineandosi" sul futuro dell'umanità nel 2009 e la crescente crisi sociale ed economica esigono "solidarietà e sobrietà " da parte di tutti: è quanto ha chiesto il pomeriggio del 31 dicembre Papa Benedetto XVI, durante i solenni Vespri e il Te Deum, il rito di ringraziamento di fine anno, celebrati nella Basilica di San Pietro. L'APPELLO - "La società - ha detto Ratzinger rivolgendo il suo appello soprattutto ai giovani - ha bisogno di cittadini che non si preoccupino solo dei loro interessi , perchè, come ho ricordato il giorno di Natale, 'il mondo va in rovina se ciascuno pensa solo a sè'". Il Papa ha definito il dono del tempo "una preziosa opportunità per compiere il bene": "uniamo -ha esortato i fedeli - la richiesta di perdono per non averlo forse sempre utilmente impiegato". L'INCERTEZZA - Davanti al sindaco di Roma, Gianni Alemanno e al cardinale vicario, Agostino Vallini, Benedetto XVI ha riproposto la necessità di affrontare l'emergenza educativa. Le parole più forti le ha usate però per i tempi attuali, "segnati da incertezza e preoccupazione per l'avvenire", mentre dal 2008 passiamo al 2009, con un cuore - ha detto - colmo di "attese e speranze", come pure di "timori e difficoltà". "Cari fratelli e sorelle - ha affermato Ratzinger - quest'anno si chiude con la consapevolezza di una crescente crisi sociale ed economica, che ormai interessa il mondo intero; una crisi che chiede a tutti più sobrietà e solidarietà per venire in aiuto specialmente delle persone e delle famiglie in più serie difficoltà". "La comunità cristiana - ha aggiunto - si sta già impegnando e so che la Caritas diocesana e le altre organizzazioni benefiche fanno il possibile, ma è necessaria la collaborazione di tutti, perchè nessuno può pensare di costruire da solo la propria felicità". "Anche se all'orizzonte - ha concluso - vanno disegnandosi non poche ombre sul nostro futuro, non dobbiamo avere paura". 31 dicembre 2008
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REPUBBLICA per l'articolo completo vai al sito http://www.repubblica.it/2008-12-31
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L'UNITA' per l'articolo completo vai al sito http://www.unita.it2008-12-31
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il SOLE 24 ORE per l'articolo completo vai al sito http://www.ilsole24ore.com2009-01-01 Il Papa: "Rivedere in profondità il modello di sviluppo" 1 gennaio 2009 La crisi economica deve condurre ad una "revisione profonda del modello di sviluppo dominante", che permetta di riscoprire "la sobrietà e la solidarietà". È il tema principale dell'omelia del Papa durante la messa per la solennnità di Maria Madre di Dio, prima festività cattolica dell'anno, nella basilica di San Pietro in Vaticano. "L'attuale crisi economica globale va vista in tal senso anche come un banco di prova", ha detto il Pontefice: "Siamo pronti a leggerla, nella sua complessità, quale sfida per il futuro e non solo come un'emergenza a cui dare risposte di corto respiro?", si è domandato Benedetto XVI. "Siamo disposti a fare insieme una revisione profonda del modello di sviluppo dominante, per correggerlo in modo concertato e lungimirante? Lo esigono, in realtà, più ancora che le difficoltà finanziarie immediate, lo stato di salute ecologica del pianeta e, soprattutto, la crisi culturale e morale, i cui sintomi da tempo sono evidenti in ogni parte del mondo". Per il Papa, "per combattere la povertà iniqua, che opprime tanti uomini e donne e minaccia la pace di tutti, occorre riscoprire la sobrietà e la solidarietà, quali valori evangelici e al tempo stesso universali". Durante la messa il Papa è tornato al tema Combattere la povertà, costruire la pace, oggetto del suo recente messaggio per l'odierna Giornata mondiale della pace. Ci sono, ha sottolineato Ratzinger "forme di povertà non materiale che si riscontrano pure nelle società ricche e progredite: emarginazione, miseria relazionale, morale e spirituale". In particolare, il Papa ha criticato "l'inaccettabile corsa ad accrescere gli armamenti". "Da una parte - ha detto - si celebra la Dichiarazione Universale dei Diritti dell`Uomo, e dall'altra si aumentano le spese militari, violando la stessa Carta delle Nazioni Unite, che impegna a ridurle al minimo". Il Pontefice, poi, davanti al corpo diplomatico di gran parte del mondo, ha lanciato un nuovo appello perchè la "massiccia violenza" scoppiata in questi giorni nella striscia di Gaza non soffochi il desiderio di pace di tanta parte della popolazione israeliana e palestinese. "Insieme ai fedeli di quelle chiese, soprattutto quelli della piccola ma fervente parrocchia di Gaza - ha proseguito il Papa - deponiamo ai piedi di Maria le nostre preoccupazioni per il futuro, ma altresì la fondata speranza che, con il saggio e lungimirante contributo di tutti, non sarà impossibile ascoltarsi, venirsi incontro e dare risposte concrete all'aspirazione diffusa a vivere in pace, sicurezza , dignità".
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